Tirofiban associato a stent a rilascio di Sirolimus versus Abciximab e stent di metallo nudo nell’infarto miocardico acuto


L’impianto di stent di metallo non rivestito con pre-trattamento a base di Abciximab ( ReoPro ) è attualmente considerato una strategia di riperfusione per l’infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST.

Gli stent a rilascio di Sirolimus riducono significativamente la necessità di rivascolarizzazione del vaso target rispetto agli stent di metallo non rivestito, ma rendono la procedura più costosa.

Agli attuali costi europei, l’impiego del Tirofiban ( Aggrastat ) al posto di Abciximab potrebbe ridurre la differenza dei costi tra l’impianto di stent a rilascio di Sirolimus e gli stent di metallo non rivestito.

Ricercatori dell’Università di Ferrara hanno valutato l’impatto clinico ed angiografico del Tirofiban in singolo bolo ad alto dosaggio associato ad impianto di stent a rilascio di Sirolimus rispetto ad Abciximab associato ad impianto di stent di metallo non rivestito nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ).

Lo studio STRATEGY ( Single High Dose Bolus Tirofiban and Sirolimus Eluting Stent vs Abciximab and Bare Metal Stent in Myocardial Infarction ) ha arruolato 175 pazienti di età media pari a 63 anni con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST o con presunto nuovo blocco di branca sinistro.

I pazienti sono stati randomizzati a ricevere un regime di Tirofiban ( n=87 ) in singolo bolo ad alto dosaggio associato ad impianto di stent a rilascio di Sirolimus o un trattamento con Abciximab in dose standard associato ad impianto di stent di metallo nudo ( n= 88 ).

L’end point primario era rappresentato da decesso, infarto miocardico non fatale, ictus o ristenosi binaria ad 8 mesi.
L'end point secondario invece comprendeva eventi avversi cardiaci o cerebrovascolari maggiori a 30 giorni ed a 8 mesi ( decesso, reinfarto, ictus e nuova rivascolarizzazione del vaso target ).

Complessivamente, il 19% dei pazienti del gruppo Tirofiban associato a stent a rilascio di Sirolimus ed il 50% dei pazienti del gruppo Abciximab associato a stent di metallo rivestito hanno raggiunto l’end point primario ( hazard ratio, HR = 0.33 p < 0.001 ).

L’incidenza cumulativa di decesso, reinfarto, ictus o rivascolarizzazione del vaso target è stata significativamente più bassa nel gruppo Tirofiban e stent a rilascio di Sirolimus ( 18% ) che non nel gruppo Abciximab e stent di metallo nudo ( 32% ) (HR = 0.53; p = 0.04 ), comportando una riduzione della necessità di rivascolarizzazione del vaso target.

La ristenosi binaria è stata osservata nel 9% e nel 36% dei pazienti dei due gruppi, rispettivamente.( p = 0.002 ).

I risultati dello studio hanno dimostrato che l’impianto di stent a rilascio di Sirolimus associato a terapia con Tirofiban è un trattamento promettente per il miglioramento degli outcome, limitando i costi di assistenza sanitaria nei pazienti con infarto miocardico sottoposti ad intervento primario. ( Xagena2005 )

Valgimigli M et al, JAMA 2005, 293: 2109-2117

Cardio2005 Farma2005


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